«Aumenti fiscali spaventosi, Milano si salva se privatizza»

In 3 anni da Palazzo Marino: 770 milioni di aumenti fiscali su tutto, dall'Irpef alla tassa di soggiorno

27 Giugno 2014

Il Giornale

Argomenti / Teoria e scienze sociali

La sinistra fa il suo «mestiere». Tassa e spende. Lo fa – va detto – con uno zelo perfino sorprendente, perché neanche il suo peggior detrattore avrebbe potuto immaginare una serie di stangate come quella decisa in 3 anni da Palazzo Marino: 770 milioni di aumenti fiscali su tutto, dall’Irpef alla tassa di soggiorno, dalla Cosap alle imposte sulla casa (senza considerare gli aumenti tariffari Atm).

La sinistra fa il suo «mestiere», nefasto per famiglie milanesi e aziende insediate in città, ma queste mazzate non sono affatto inevitabili. Anzi. Ora più che mai si apre un’autostrada per chi voglia invertire la rotta: togliere le mani pubbliche dalle tasche dei cittadini, erogando possibilmente servizi più efficienti. È il parere di Alberto Mingardi, direttore generale dell’Istituto «Bruno Leoni», uno dei (rarissimi) santuari liberali italiani, che su energia e ambiente, concorrenza e libertà, privatizzazioni e fisco cerca di regalare un punto di vista innovativo al Paese ispirandosi al modello dei think tank anglosassoni.

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