Balzello senza senso dove non esiste autogoverno

Il ticket per entrare a Venezia: strategia per salvare la città o un altro modo per fare cassa?

14 Settembre 2023

Il Giornale

Carlo Lottieri

Direttore del dipartimento di Teoria politica

Argomenti / Politiche pubbliche

C’è una logica nel biglietto d’ingresso per Venezia, che partirà nel 2024? In qualche modo sì, dato che un turista che giunga in laguna utilizza una serie di spazi pubblici che esigono cura e che comportano costi. Le ragioni contrarie, però, sono molte e ben più solide.

Innanzi tutto, sarebbe bene che i comuni (a partire da Venezia) iniziassero a gestire meglio quello che hanno, gravando meno su famiglie e imprese. Alla fine, questo ticket è un’altra tassa e di tutto abbiamo bisogno meno che della moltiplicazione dei balzelli. Per giunta, già ora la città lagunare conosce una serie di costi aggiuntivi a carico dei turisti: dal costo esorbitante del parcheggio in piazzale Roma fino al biglietto del battello, che sfiora i 10 euro (contro gli 1,50 pagati dal residente).

Il vantaggio di queste soluzioni è che non hanno un impatto su chi vive e lavora a Venezia, mentre qualsiasi biglietto d’ingresso finirà per appesantire la vita quotidiana dei veneziani, a cui fatalmente sarà chiesto di mostrare di non essere turisti. Sul piano pratico, ogni persona di buonsenso si domanda come si tradurrà nei fatti l’idea del ticket senza moltiplicare disagi e fastidi. Oltre a questo, in città è diffusa la sensazione che le nuove ulteriori entrate non andranno a favore dei cittadini e tanto meno nelle loro tasche.

Quella dei servizi da finanziare è spesso una scusa dietro a cui c’è solo la volontà dei ceti politici di ampliare il prelievo: quali che siano le conseguenze (in termini di sviluppo del turismo, posti di lavoro, vivibilità etc…). Per giunta, questo genere di imposte ha senso dove esiste un vero autogoverno: dove i comuni (come in Svizzera) vivono delle loro risorse. Non è il caso dell’Italia, dove le logiche della «finanza derivata» hanno deresponsabilizzato gli enti locali e i finanziamenti dal centro rendono impossibile pesare oneri e benefici.

La situazione di Venezia è poi peculiare. La città lagunare è soltanto un’appendice di Mestre. Il comune di Venezia è un aggregato di varie realtà e la Venezia in senso proprio è solo una piccola parte della comunità amministrativa. Anche se si possono capirne alcune ragioni, il biglietto d’ingresso non è allora davvero una buona idea.

da Il Giornale, 14 settembre 2023

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