È una frase attribuita a Giancarlo Pajetta ed è verosimile. «Ricordatevi – diceva lo storico dirigente del Pci verso la metà degli anni Cinquanta – che quando tutti gli operai possederanno un’utilitaria e un frigorifero non vorranno più fare la rivoluzione». Pochissimo tempo dopo avrebbe potuto aggiungere, a rafforzare il ragionamento, anche il televisore. Pajetta aveva visto giusto. Chissà se ha mai saputo di essere in sintonia con Schumpeter, il grande studioso dell’innovazione economica tra Otto e Novecento, secondo il quale i successi del capitalismo implicavano «cambiamenti straordinari nella vita quotidiana dei più poveri, ma modesti per i potenti».
A ricordarlo è Alberto Mingardi nel suo recente pamphlet edito dal Mulino e dedicato proprio al capitalismo, a quello che ha significato nella vita di miliardi di persone vissute nei paesi occidentali o comunque influenzati dalla cultura liberal-democratica. E come non dar ragione a Schumpeter (e paradossalmente a Pajetta) sul punto citato?
L’invenzione dei surgelati va a vantaggio di milioni di consumatori il cui reddito non è alto, perché chi è molto ricco, ieri come oggi, può pagarsi una cuoca. Viceversa la rivoluzione richiede un’adesione religiosa e disperata a un’idea di palingenesi di fatto archiviata attraverso la diffusione del benessere di massa.
Mingardi, direttore dell’Istituto Bruno Leoni, porta l’antico dibattito sul terreno dei fatti e non degli ideologismi (uno dei tanti “ismi” che inquinano la discussione pubblica). L’obiettivo è confutare l’avversione verso una forma di organizzazione economica tipica della società industriale che non è priva di limiti, certo, eppure ha consentito via via di migliorare gli standard di vita come mai in precedenza, quando l’economia non prevedeva nemmeno il concetto di progressivo arricchimento grazie al lavoro, al merito, alla capacità di innovare questo o quel prodotto. Il consumatore «è sovrano», scrive l’autore citando von Mises. E nessuno finora è riuscito a immaginare un’alternativa valida.
Alberto Mingardi, Capitalismo. il Mulino, 168 pp., 13 euro
da Robinson-La Repubblica, 20 maggio 2023