Con un linguaggio semplice e discorsivo, egli invita il lettore a usare la logica e a cogliere l’insieme dei fenomeni sociali, non limitandosi all’apparenza (a “ciò che si vede”, appunto). E poiché la tesi che sia necessario stimolare la domanda continua a trovare ascolto, la sua lezione è quanto mai attuale.
Benché scritte a metà Ottocento, queste pagine assai celebri hanno il merito di scardinare uno dei sofismi economici di maggior successo (la tesi che sia necessario stimolare in qualsiasi modo la domanda) e mantengono intatta tutta la loro freschezza di fronte al persistere di logiche variamente keynesiane.