E’ un film già visto. Gli allarmi, prima sporadici, diventano poi ripetuti. I ritardi cominciano a manifestarsi per diventare poi conclamati. Le amministrazioni pubbliche – a tutti i livelli di governo – lamentano la loro debolezza strategica e gestionale e reclamano risorse sempre maggiori. Le amministrazioni pubbliche meridionali, in particolare – pur avendo alle spalle venticinque anni di politiche di coesione sulla cosiddetta capacity building (difficile non scoppiare a ridere a questo punto!) – riconoscono la loro incapacità di progettare e governare processi che non siano meno che elementari. L’incubo del mancato rispetto delle scadenze – e con esso della eventuale forzata rinuncia alle risorse a esse connesse – si materializza. Gli allarmi si moltiplicano così come le richieste di deroghe, proroghe, dispense e dilazioni.
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