Su più di una norma ci sono pareri e spinte contrarie e i ministeri continuano a confrontarsi o in alcuni casi a litigare tra loro si veda la diatriba Guidi-Lorenzin sulle farmacie – ma la volontà politica di chiudere il cerchio sul disegno di legge concorrenza c’è tutta. Lo ribadisce il premier Matteo Renzi che ieri, intervenendo alla direzione nazionale del Pd, ha confermato che il testo arriverà al consiglio dei ministri del 20 febbraio.
Il cdm di venerdì avrà un menù molto ricco, con il possibile approdo in extremis anche della norma sull’Agenzia unica per il made in Italy con contestuale nomina di Luca Cordero di Montezemolo come consigliere del premier. E il Ddl concorrenza sarà un elemento in primo piano nella riunione. Renzi parla di «un ulteriore passo verso una maggiore liberalizzazione di alcune realtà, che non sia percepito come un attacco a elementi di certezza del nostro sistema economico». «Se andiamo dal notaio un po’ meno volte non è un grande problema», aggiunge facendo riferimento al pacchetto che riguarderà le professioni.
Sul punto sono noti alcuni rilievi del ministero della Giustizia. Il testo ancora provvisorio prevede che, uditi i consigli notarili e le Corti d’appello, venga fissato il numero dei notai per ciascun distretto «procurando che, di regola, ad ogni posto notarile corrisponda una popolazione inferiore a 7mila abitanti» (oggi la regola è «almeno 7mila abitanti» con un minimo di 50mila euro annui di onorari professionali). Novità dovrebbero arrivare anche per gli avvocati: dalla possibilità di poter costituire società multidisciplinari facendo partecipare anche i soci di capitali non professionisti all’eliminazione del divieto di pattuire compensi pro quota lite. Si attendono anche semplificazioni per le imprese. Con la “superScia”: verrebbero definite le attività commerciali che sono libere salvo casi limite. In assenza dei regolamenti attuativi entro il 31 dicembre 2015, verrebbe applicata, a scelta dell’imprenditore, la Scia (segnalazione di inizio di attività) con controlli successivi o l’autorizzazione preventiva.
Leggi il resto su Il Sole 24 ore, 17 febbraio 2015