15 Maggio 2023
Robinson-La Repubblica
Argomenti / Diritto e Regolamentazione Teoria e scienze sociali
L’Istituto Bruno Leoni ha dedicato al suo presidente, Franco Debenedetti, una raccolta di scritti, in qualche caso brevi saggi, che gli rendono onore e raccontano i molteplici aspetti di una personalità poliedrica e creativa.
L’occasione è data dai 90 anni di Debenedetti, un compleanno importante che per la verità resta sullo sfondo, messo in ombra dal dinamismo del festeggiato, assorbito come sempre da molteplici attività e altrettanti interessi. Manager in gioventù delle imprese di famiglia, alto dirigente di Fiat e Olivetti, editorialista dei maggiori quotidiani sui temi economici e industriali, saggista, senatore per tre legislature eletto nelle liste Pds-Ds. Inoltre uomo di cultura, profondo esperto di musica e intenditore d’arte.
Il titolo è accattivante: Un ingegnere in Senato. Allude alle tre legislature vissute con impegno e con la volontà di portare in Parlamento, giorno dopo giorno, il bagaglio della competenza tecnica. L’esperienza si chiuse tra luci e ombre. E quali fossero le ombre lo dimostra il fatto che le testimonianze di amicizia nel libro vengono da esponenti della sinistra “riformista”: quel particolare spicchio progressista che rifiuta gli ideologismi e prova a cambiare la realtà con pragmatismo.
Magari piccoli passi, ma nella giusta direzione. Senza proclami e toni massimalisti. Ecco allora Enrico Morando (Le battaglie dei riformisti), ecco Nicola Rossi (Il ritorno dello Stato?), Pietro Ichino, Oscar Giannino. E poi gli amici di un certo mondo intellettuale: Alberto Mingardi, Carlo Stagnaro, Francesco Giavazzi e tanti altri.
Nei loro interventi si avverte l’eco di un dibattito antico sull’identità della sinistra moderna. Ma il “liberista” Debenedetti, al pari di altri “liberisti”, che magari tali appaiono solo perché contrari all’invadenza dell’economia pubblica e dello statalismo in una miscela unica in Occidente, gode di un prestigio personale che non equivale all’influenza esercitata sulla sinistra così com’è.
Scrive Natale D’Amico nella prefazione: quella di Debenedetti è “una posizione atipica, ma non irragionevole”, considerando quanto sia mancata nella nostra storia, salvo eccezioni, una voce autenticamente liberale.
da Robinson-La Repubblica, 13 maggio 2023