21 Febbraio 2022
La Provincia
Carlo Lottieri
Direttore del dipartimento di Teoria politica
Argomenti / Teoria e scienze sociali
La decisione del parlamento (per iniziativa del centrodestra) di riportare a 2 mila euro la soglia del contante utilizzabile ha riaperto il dibattito sul tema. Ora il premier Mario Draghi punta a dimezzare nuovamente quella soglia, ma è chiaro che siamo dinanzi a una questione che farà discutere a lungo: quale possa essere, in questi giorni, l’esito del contrasto tra le varie componenti della maggioranza.
In apparenza, quello sull’eliminazione progressiva del denaro contante è il conflitto tra chi vuole rafforzare il prelievo fiscale e chi invece strizza l’occhio agli evasori. I primi ritengono che imporre un uso esclusivo dei pagamenti elettronici favorisca una modernizzazione dell’economia. In realtà, però, la lotta al contante è solo un tassello di un mosaico più vasto.
Come molti stanno evidenziando, siamo di fronte a un processo che tende a rendere la società sempre più trasparente. Non si capisce nulla della volontà governativa di abolire il contante se non si pone attenzione a quel sistema dell’Agenzia delle Entrate (Serpico) che consente la costante visualizzazione di ogni movimento che ha luogo sui nostri conti bancari. E il giorno in cui il contante fosse abolito, gli uomini di Stato potrebbero seguire ognuno di noi in ogni scelta economica: sapendo ciò che acquistiamo o vendiamo, ciò che affittiamo, chi aiutiamo, i consumi che preferiamo, e via dicendo.
La battaglia contro il cash è quindi un passaggio importante dell’espansione del potere in questa fase storica. Se in “1984” George Orwell aveva immaginato telecamere presenti ovunque (e in effetti il loro numero è aumentato in maniera vertiginosa in ogni città), qui abbiamo una forma di sorveglianza molto più raffinata e pericolosa. Perché se da un lato le celle telefoniche e il green pass monitorano in ogni momento dove siamo e magari anche chi incontriamo, l’ipotesi di un denaro soltanto elettronico prefigura una nostra totale trasparenza nelle scelte economiche: insieme, ovviamente, alla fine di ogni privacy.
Le implicazioni liberticide di tutto ciò devono essere evidenti. Quanti vogliono abolire il contante per rafforzare il prelievo fiscale (ignorando che, semmai, c’è bisogno di un prelievo minore, e non già di uno maggiore) sanno bene che con questa soluzione si aprono scenari di rafforzamento del dominio governativo in varie direzioni. Nei giorni scorsi, sommerso da contestazioni di ogni tipo per le scelte illiberali in tema di pandemia, il premier progressista canadese Justin Trudeau ha minacciato di bloccare i conti correnti di tutti coloro che – a partire dai camionisti – sostengono le manifestazioni anti-governative. Prima è stata arrestata la leader della protesta, Tamara Lich, e poi si è messa questa spada di Damocle sulla testa di tutti i cittadini.
Negli ultimi due anni abbiamo visto come molti nostri diritti fondamentali, che eravamo abituati a considerare inviolabili, possano essere trasformati in mere concessioni del potere. Con l’abolizione del contante, si vuole far sì che anche i nostri soldi siano provvisoriamente nostri, sequestrabili in ogni momento: specie se si è in qualche modo dissenzienti nei riguardi di chi comanda.
da La Provincia, 21 febbraio 2022