17 Agosto 2017
Corriere della Sera
Franco Debenedetti
Presidente, Fondazione IBL
Argomenti / Teoria e scienze sociali
Qualche giorno fa mi trovavo a Salisburgo e mi sono seduto al famoso Caffè Tomaselli. Al momento di pagare il conto mi hanno rivelato che non accettavano la carta di credito. Nonostante avessi con me i contanti, ho protestato e annunciato che avevano appena perso un cliente. Per me solo in questo devono consistere le “sanzioni”: nella scelta dell’avventore di non frequentare più un certo esercizio. Lo Stato non deve intervenire sul sistema con cui un commerciante conduce i suoi affari.
Tra l’altro, ritengo che i negozianti abbiano l’obbligo di accettare pure i contanti, nonostante per me personalmente bancomat e carte di credito siano gli strumenti più comodi e probabilmente anche per loro. Decidere come pagare, se con metodi antichi oppure più moderni sta ai clienti, e il negozio o prestatore di servizio sceglierà quali opportunità offrire in base alle loro esigenze. Imporre sanzioni è sbagliato. Per quanto riguarda la lotta all’evasione, non sono un esperto, ma ho l’impressione che il problema non stia nei bar e nei piccoli esercizi: il tema è molto complesso, lo Stato stesso ha parecchie responsabilità e non penso sia multare chi rifiuta il pagamento elettronico la modalità giusta per combattere il nero.
Da Corriere della sera, 17 agosto 2017