I nuovi dazi di Biden sull’acciaio sono una sciocchezza

La Casa Bianca vuole assicurarsi i voti del sindacato del settore siderurgico


18 Aprile 2024

Il Foglio

Carlo Stagnaro

Direttore Ricerche e Studi

Alberto Saravalle

Argomenti / Politiche pubbliche

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha chiesto di triplicare i dazi sull’importazione di acciaio e alluminio dalla Cina (attualmente fissati attorno a un valore medio del 7,5%). L’obiettivo della manovra è palese: la Casa Bianca vuole assicurarsi i voti del sindacato del settore siderurgico che possono rivelarsi decisivi, nelle prossime elezioni presidenziali, per conquistare la Pennsylvania, uno stato in bilico.

Nonostante l’impatto sui prezzi, i dazi non dovrebbero avere effetti significativi sull’inflazione in quanto Pechino soddisfa appena lo 0,6% del fabbisogno americano di questi prodotti. Le rassicurazioni al riguardo sono importanti perché c’è un consenso diffuso che la revanche protezionistica (iniziata con la presidenza Trump) nel complesso abbia nociuto all’economia e all’occupazione americane: sebbene queste misure abbiano salvaguardato alcuni settori industriali, ne hanno infatti penalizzato altri, quale l’automotive, che hanno dovuto fare i conti con un rincaro delle materie prime.

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