In questo scritto del 1891, Herbert Spencer contrappone la logica della cooperazione volontaria, propria dell’economia di mercato, a quella della cooperazione forzata, fatta propria nei tempi moderni dal socialismo e da altre forme d’interventismo.
Per il filosofo inglese il successo di quest’ultimo modello poggia sul fatto che di fronte a molti problemi sociali (a partire dalla stessa povertà) appare spesso più ragionevole suggerire soluzioni che delineino scorciatoie anche poco efficaci, ma più attraenti per l’uditorio.
Spencer evidenzia come coloro che promettono semplicistiche soluzioni miracolistiche sono destinati, nei fatti, a promuovere una progressiva dilatazione del potere statale e una militarizzazione dell’intera società.