Dopo gli iniziali interessi letterari, il giurista siciliano Giorgio Arcoleo (1850-1914) si dedicò agli studi di diritto pubblico a partire dalla metà degli anni Settanta del XIX secolo.
Il decennio successivo sarebbe stato caratterizzato dal progressivo affermarsi anche in Italia, ad opera soprattutto di Vittorio Emanuele Orlando, del “metodo giuridico” nella scienza del diritto pubblico, teso a depurare la riflessione dei giuristi sullo Stato da commistioni di natura storico-politica.
Giorgio Arcoleo fu tra quei giuristi – destinati a rimanere una minoranza – che si opposero a questa tendenza, nella convinzione che essa ostacolasse un’interpretazione dello Statuto come documento volto ad ampliare le libertà politiche e civili.
Il costante riferimento al modello britannico e il rifiuto di quello “prussiano” rappresentarono i fondamenti teorici del tentativo di Arcoleo di ridurre per quanto possibile la discrezionalità della pubblica amministrazione, sottoponendola al diritto comune.
Il libro contiene scritti e interventi di Arcoleo, dai quali emerge il suo atteggiamento critico nei confronti della decretazione d’urgenza, lesiva delle garanzie statutarie di fine Ottocento, e avverso a una politica scopertamente reazionaria che non riusciva a fronteggiare il malcontento popolare se non nei termini di una semplice quanto brutale repressione.
Il volume è completato da un saggio introduttivo di Luca Tedesco.
Luca Tedesco è professore associato in Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre. Direttore della Collana scientifica Liberismi italiani dell’Istituto Bruno Leoni di Milano e della Collana scientifica Ulteriori Divergenze dell’Università degli Studi Roma Tre. Membro del Comitato scientifico della rivista "Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee", del Centro Studi Gaetano Salvemini di Napoli e del Collegio del Dottorato di ricerca in Teoria e ricerca educativa e sociale presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre. Nel 2013 è stato Erasmus professor at the Interdisziplinäres Zentrum für Historische Anthropologie della Freie Universität di Berlino.
Ha pubblicato, tra gli altri, i seguenti saggi: Luigi Einaudi anglofilo e la Carta. Dalla Consulta nazionale all’Assemblea costituente, Roma TrE-Press, 2023; La Confintesa e il mancato "fronte padronale" (1956-1958). Ceti medi, agrari, industriali e l'apertura a sinistra, Rubbettino, 2023; L’eredità di Pietro Pastorelli, storico delle relazioni internazionali, in Luca Tedesco (a cura di), Pietro Pastorelli, Tra Accademia e Diplomazia. Trenta pagine di storia delle relazioni internazionali, Le Monnier - Mondadori, 2022; La proposta antiprotezionista. I liberisti in Italia dalla crisi di fine Ottocento al fascismo, Le Monnier - Mondadori, 2021; Anthony James Gregor e la questione del Mussolini antistatalista dalla prima guerra mondiale alla linea ‘liberista’ di de’ Stefani, in Antonio Messina (a cura di), Comprendere il Novecento tra storia e scienze sociali La ricerca di A. James Gregor, Rubbettino, 2021; Il modello britannico nel dibattito sull’ordinamento dello Stato. Il contributo di Luigi Einaudi, in Francesco Bonini e altri (a cura di), La Costituente italiana. Un percorso europeo, Università per Stranieri di Siena, 2020; La battaglia anticorporativa di Luigi Einaudi all'Assemblea costituente, in Luca Tedesco (a cura di), Luigi Einaudi e la Costituente, IBL Libri, 2020; «I più entusiasti tra i fautori della teoria della Regione sono andati troppo oltre». Luigi Einaudi e il risparmio dalla fine dell’Ottocento ai lavori della Costituente, in Archivio storico del Sannio, 1-2, 2019; Corporativismo e autarchia in Gino Borgatta. La parabola di un allievo di Luigi Einaudi, in Laura Cerasi (a cura di), Genealogie e geografie dell’antidemocrazia nella crisi europea degli anni Trenta. Fascismi, corporativismi, laburismi, Ca' Foscari, 2019; Gino Borgatta, la Grande Guerra e la propaganda per i prestiti tra convinzioni patriottiche e convenienze economiche, in Ventunesimo Secolo, 44, 2019; La crisi fin de siècle. I liberisti italiani e il modello britannico, Le Monnier - Mondadori, 2019, «Contro i teologi del despotismo» Giorgio Arcoleo e la reazione fin de siècle. In L. Tedesco (a cura di), Giorgio Arcoleo e i teologi del dispotismo, IBL Libri, 2017, "Guglielmo Ferrero e l’antiprotezionismo militante". In L. Tedesco (a cura di), Guglielmo Ferrero antiprotezionista, IBL libri, 2016, “La cultura 'antimunicipalizzatrice' primonovecentesca e il dibattito sulle aziende municipalizzate nel consiglio comunale capitolino”, in Aa. Vv., Municipalismo democratico in età giolittiana. L'esperienza della giunta Nathan, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2010; Il canto del cigno del liberoscambismo: la Lega antiprotezionista e il suo primo convegno nazionale, Manduria, Lacaita, 2008; “Un tentativo di fronte «padronale»: la Confintesa 1956-1958”, Ventunesimo secolo, 2008, vol. 15; “De Gasperi «restauratore» e De Gasperi «rinnovatore» tra prima e “seconda” Repubblica. Note sulla storiografia della ricostruzione”, Studium, 2007, vol. 6; “Luigi Einaudi e la trasfigurazione mitica dei ceti medi nell'immediato secondo dopoguerra”, Studium, 2006, vol. 5; “Einaudi, la Banca d’Italia e la stretta creditizia. L’operato dell’istituto di emissione negli anni della ricostruzione”, Nuova Storia contemporanea, 2004, vol. 2; “Antonio De Viti de Marco e l’insurrezione dei “produttori” nella crisi di fine secolo”, Biblioteca della libertà, 2003, vol. 169; “Protezionisti e liberisti alla vigilia della grande guerra: un’elite a confronto”, Elite e Storia, 2002 vol. 1; L'alternativa liberista. Crisi di fine secolo, antiprotezionismo e finanza democratica nei liberisti radicali (1898-1904), Soveria Mannelli, Rubbettino, 2002.