Friedrich A. von Hayek e John Maynard Keynes sono stati i protagonisti del più importante dibattito economico e politico del Novecento. Hayek tuttavia non scrisse mai una critica organica della Teoria generale di Keynes: «Mi sono sempre rimproverato per tale mancanza».
Questa raccolta di saggi, curata da Sudha Shenoy, pone finalmente rimedio a tale grande lacuna, riunendo i lavori in cui Hayek discusse l’edificio teorico keynesiano. Essa presenta una devastante critica delle tesi interventiste che hanno dominato la scienza economica nell’ultimo secolo. L’influenza esercitata dal pensiero di Keynes è ancora forte e se ne vedono anche oggi le conseguenze in quasi tutti i Paesi occidentali.
Come scrive Lorenzo Infantino nella prefazione, in Hayek e Keynes «ci sono due contrapposte concezioni della conoscenza e della società. Coerentemente con tutto il resto della sua teorizzazione, Hayek è sostenitore di un ordine inintenzionale, in cui la politica svolge una funzione di complemento e non può mai assurgere al rango di variabile indipendente. Al contrario, Keynes ritiene, in maniera “costruttivistica”, che la politica sia la variabile decisiva».