Uno sguardo critico sugli aiuti allo sviluppo
Prefazione di Amartya Sen
In questa formidabile serie di saggi in parte di carattere teorico in parte di carattere empirico, Bauer procede a smantellare l’apparato teorico che serviva agli Stati occidentali e alle organizzazioni internazionali come formula di giustificazione degli aiuti allo sviluppo
Gli aiuti allo sviluppo sono oggi al centro di ampie critiche. Studiosi come Paul Collier, William Easterly e Dambisa Moyo hanno dimostrato empiricamente come gli aiuti, stanziati in grande quantità dai Paesi occidentali nel corso degli ultimi cinquant’anni, si siano rivelati spesso non solo inutili – ma dannosi: per lo sviluppo economico, la qualità della vita pubblica, il rispetto dei diritti fondamentali nei Paesi “beneficiari”.
Per lunghi anni, però, la comunità degli studiosi critici dei meccanismi del foreign aid si riduceva a una persona: Peter T. Bauer. Fu Bauer, in una serie formidabile di saggi in parte di carattere teorico in parte di carattere empirico, a smantellare per primo l’apparato teorico che serviva agli Stati occidentali e alle organizzazioni internazionali come formula di giustificazione degli aiuti.
Nella sua prefazione Amartya Sen scrive che «Peter Bauer è uno di quegli straordinari economisti che fanno classe a sé. L’originalità, la forza espressiva e la rilevanza dei suoi scritti hanno sempre suscitato l’ammirazione dei lettori. Bauer può essere annoverato tra i veri pionieri nello studio dell’economia dello sviluppo». Pioniere spesso ai margini della sua disciplina, Bauer ha avuto pochi successi in vita, ma è stato ampiamente vendicato da ricerche più recenti. Questa prima traduzione italiana di Peter Bauer dà al lettore la possibilità di avvicinarsi a uno dei pensatori più importanti, lucidi e originali del Novecento.
Peter T. Bauer (1915-2002) nato a Budapest, emigrò in Gran Bretagna per laurearsi a Cambridge nel 1937. Bauer è stato docente presso la London School of Economics fino al 1983. In quello stesso anno, su iniziativa di Margaret Thatcher, gli venne conferito il titolo nobiliare di Lord Bauer. È stato uno dei più importanti rappresentanti della rinascita del liberalismo classico nel secondo dopoguerra, cambiando profondamente l’interpretazione dello sviluppo nei Paesi più poveri, sulla scorta delle lezioni apprese nelle sue ricerche sul campo nella Malesia occidentale e nell’Africa occidentale. Fra i suoi libri più importanti, The Rubber Industry (1948), The Economics of Under-Developed Countries (con Basil Yamey, 1957), Dissent on Development (1971), Reality and Rhetoric: Studies in Economic Development (1984).