Con oltre un milione di copie vendute negli Stati Uniti, L’economia in una lezione è ormai un testo classico della divulgazione economica.
Conciso e istruttivo, oltre che incredibilmente preveggente e di ampio respiro, questo volume individua con precisione e chiarezza gli errori più diffusi nel modo in cui le persone interpretano i fatti economici. Idee errate non per questo sono meno influenti. Ieri come oggi, non c’è politica economica che non sia condizionata, quando non addirittura determinata, da alcuni degli errori logici che finiscono sotto la spietata analisi di Hazlitt.
Come dice il titolo stesso, il libro vuole essere una introduzione ai principi fondamentali della scienza economica. Per Hazlitt, molte tesi in circolazione – che pure possono apparire geniali, nuove o in anticipo sui tempi – sono tanto vecchie quanto banali, sebbene confezionate secondo il gusto corrente. Tutto questo, ai suoi occhi, conferma ancora una volta la verità della massima: “chi ignora il passato è condannato a ripeterlo”.
Le preferenze di Hazlitt sono per le soluzioni fondate sulla libera cooperazione fra individui. In particolare, egli sviluppa una critica puntuale delle politiche keynesiane. La ragionata difesa del libero mercato e della libera iniziativa individuale, contro ogni nuovo “mercantilismo”, rende L’economia in una lezione tanto rilevante oggi quanto sessant’anni fa.