Cosa ci insegna Darwin sulla politica? Le intuizioni e gli insegnamenti del grande padre dell’evoluzionismo sono al centro della ricerca di Paul H. Rubin, in questo libro che ambisce a mettere a fuoco una vera teoria evolutiva della libertà. Le opinioni politiche sono ereditabili ma, come per tutti i comportamenti umani, le preferenze delle persone derivano da cause sia genetiche che ambientali. Nel corso dei secoli siamo passati dal vivere in gruppi composti da decine di persone a realtà molto più ampie: le società complesse. Questo è stato il frutto dell’adattamento dei nostri comportamenti politici.
Intrecciando spunti e analisi che muovono dalla biologia, dalla scienza politica e dall’economia, Rubin spiega perché è necessario considerare ogni persona nella sua individualità, mentre ritiene pericolose nozioni come l’identità di gruppo, che portano direttamente al razzismo. Nell’analizzare inclinazioni come l’altruismo, dimostra che le persone sono disposte ad aiutare i poveri, solamente se sono convinte che i beneficiari siano realmente soggetti bisognosi. Di qui, le implicazioni riguardanti lo Stato sociale sono evidenti, dovendo rispondere alle reali aspettative delle persone. Le analisi dell’autore sulle preferenze politiche degli individui, lo portano allora a sostenere come le moderne liberaldemocrazie occidentali, e soprattutto gli Stati Uniti, siano le società che meglio rispondono alle nostre preferenze politiche di natura evolutiva.
Per Gilberto Corbellini, autore della prefazione, «nonostante siano trascorsi sette anni dall’edizione originale, La politica secondo Darwin rimane uno dei contributi più completi e chiari alla discussione in corso da un paio di decenni nel mondo anglosassone sulle implicazioni politico-culturali delle teorie evoluzionistiche riguardanti le predisposizioni comportamentali implicate nelle dinamiche socio-politiche ed economiche».