Il liberalismo, inteso come teoria politica applicabile ai problemi della società, è entrato in una crisi irreversibile già a partire da John Stuart Mill e,nel corso del secolo passato, ritirandosi di fronte all’avanzata dell’ideologia socialdemocratica, ha perso completamente la propria identità di filosofia politica coerente e compiuta. Questo è il verdetto senza appello che Anthony de Jasay sviluppa nella prima parte di questo libro, che si propone appunto di rifondare la teoria liberale su basi più solide e resistenti di quelle del “vecchio” liberalismo.
Facendo largo uso di concetti ed esempi tratti dalla teoria della scelta razionale e dalla teoria dei giochi – la cui importanza metodologica èampiamente sottolineata nei saggi introduttivi – de Jasay sviluppa in forma assiomatica una teoria del “liberalismo rigoroso” col preciso intento di delimitare nel modo più preciso possibile il ruolo e l’estensione della scelta collettiva rispetto alla sfera delle libere scelte dei singoli individui nella società. Confrontandosi coi principali problemi della teoria politica e del diritto, de Jasay mostra come la scelta individuale sia sufficiente, nella maggior parte dei casi, a garantire la produzione dei «beni pubblici» più importanti, quali l’ordinamento giuridico, l’applicazione delle norme sociali e l’imposizione dei contratti. Tanto da far dubitare che la politica, intesa come l’ideazione di scelte collettive non consensuali e coercitivamente imposte dallo stato, possa ancora giocare un ruolo positivo in una società autenticamente liberale.
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