La Storia monetaria degli Stati Uniti, 1867-1960 di Milton Friedman e Anna Jacobson Schwartz rappresenta un’autentica pietra miliare nella scienza economica.
Attraverso un’approfondita indagine storica, i due autori hanno proposto una lettura radicalmente innovativa per l’epoca (1963) di alcune fasi critiche della storia economica statunitense, centrata sul ruolo delle variazioni della massa monetaria circolante negli Stati Uniti nella determinazione dell’andamento del ciclo economico, cioè l’alternarsi di momenti di contrazione e di espansione.
Combinando analisi teorica ed empirica, senza tralasciare riferimenti alla natura e all’operato delle istituzioni coinvolte, il libro fornisce un resoconto dettagliato del ruolo della moneta nelle vicende economiche e politiche degli Stati Uniti a partire dalle conseguenze della Guerra Civile. Ampio spazio è inoltre dedicato al periodo della Grande Depressione e alle responsabilità della Federal Reserve.
Alla luce degli oltre novant’anni considerati, gli autori giungono alla conclusione che gli interventi sull’offerta di moneta possono produrre considerevoli effetti e che per la solidità economica di un Paese occorre una politica monetaria ispirata alla prudenza e alla stabilità.
Come scrive John B. Taylor nella prefazione all’edizione italiana, «vi sono numerosi esempi storici in cui cattivi ragionamenti economici hanno prodotto pessime politiche economiche e, quindi, uno scadente rendimento dell’economia. C’è molto da imparare dalle esperienze riportate nel 1963 da Milton Friedman e Anna Schwartz nella loro Storia monetaria degli Stati Uniti».
Ascolta il podcast Storia Monetaria degli Stati Uniti: cinque conversazioni con alcuni lettori speciali dell’opera, esperti di politiche e fenomeni monetari.