Il presente lavoro raccoglie relazioni ed interventi relativi a un convegno sul rapporto tra libertà individuale e ordine politico tenutosi a Verona nel 2010. Lo spunto era stato offerto da The Voluntary City, un testo a più voci pubblicato dall’Independent Institute e volto a sostenere la tesi che anche in assenza dello Stato sia possibile tutelare beni fondamentali come la salute, la giustizia, la sicurezza, l’istruzione etc.
Approfondendo la prospettiva di The Voluntary City, il volume curato da Carlo Lottieri e Daniele Velo Dalbrenta intende evidenziare come l’indebita pretesa statuale di gestire in esclusiva settori cruciali della vita sociale si sia affermata in età moderna utilizzando la formula dei beni “pubblici” ed estromettendo dalla tutela degli stessi l’apporto delle volontà individuali, in nome di una visione assai astratta e – per così dire – del tutto strumentale della cittadinanza.
L’indebita pretesa statuale di gestire in esclusiva settori cruciali della vita sociale si è affermata in età moderna utilizzando la formula dei beni “pubblici”
Ecco allora che oggi, dinanzi alla conclamata crisi di tale modello, e allo sfaldarsi della retorica della “inevitabilità” dello Stato che lo sostiene (appellandosi alle – presunte – virtù della democrazia rappresentativa), la vera sfida consiste nel ripensare a fondo la dimensione politico-giuridica, riaffermando, in una fase storica di trasformazioni epocali, che solo la valorizzazione della decisione individuale può rendere la nostra società (più) libera e plurale.
Nella prima parte del volume (“Ripensare la città, ripensare la libertà”) si sottolinea come il superamento del dogma statuale dipenda dallo svilupparsi di un dibattito sempre più sofisticato sulla nozione di ordine politico. Nella seconda parte (“Ordine federale e diritti soggettivi”), l’attenzione viene portata sul federalismo, essenzialmente inteso quale insieme di quadri concettuali e pratiche sociali espressione di un ordine spontaneo, emergente dal basso, evolutivo.