Questa tipologia di atenei non rappresenta un sostituto ma un complemento a quelli tradizionali
La concorrenza viene spesso presentata alla stregua di una gara, in cui i partecipanti devono sforzarsi di migliorare le proprie prestazioni per conquistare l’ambito trofeo, cioè il favore dei consumatori. E’ una metafora che coglie alcuni aspetti ma rischia di far passare un messaggio sbagliato, cioè che la competizione si svolga su una sola dimensione (per esempio, la velocità): quindi, per ogni corsa c’è un solo vincitore, mentre gli altri se ne vanno con le pive nel sacco. In realtà non è così e in pochi casi questo emerge meglio che nella vicenda delle università telematiche.
Sul tema si sta svolgendo sotto traccia uno scontro, che è al centro di un Focus di Luigi Marco Bassani e Carlo Lottieri pubblicato dall’Istituto Bruno Leoni: il tentativo di estendere alle università telematiche delle regole, relative per esempio al rapporto numerico tra studenti e docenti o alla percentuale di lezioni da seguire in streaming, intese a replicare gli obblighi che gravano oggi sulle università in presenza. […]
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