Il bivio. E non solo quello per il Quirinale, Mario Draghi successore o meno di Sergio Mattarella. Ora c’è da scegliere sul futuro di Ita, dopo il blitz del gruppo Msc, gigante delle crociere fondato nel 1989 dall’armatore Gianluigi Aponte, che ha manifestato al governo italiano unitamente a Lufthansa il proprio interesse ad acquisire una quota di maggioranza in Ita Airways, la compagnia al 100% pubblica nata sulle ceneri della vecchia Alitalia. E i cui vertici, il presidente Alfredo Altavilla e il ceo Fabio Lazzerini, proprio pochi giorni fa hanno illustrato il piano industriale.
E dunque, dice a Formiche.net l’economista dell’Istituto Bruno Leoni ed esperto di trasporti, Andrea Giuricin, è tempo di scegliere se lasciare che Ita balli da sola o rimanere in forze nella compagnia. C’è da dire che lo Stato italiano è da tempo alla ricerca di un socio industriale che possa sostenere il vettore davanti alla concorrenza internazionale. E poi, mai dimenticarsene, il via libera alla creazione di Ita da parte dell’Europa era condizionato al futuro disimpegno del Tesoro. Un passo indietro che ora potrebbe arrivare, non solo per Msc ma anche per mano di Lufthansa, il player su cui il governo aveva puntato per mettere in sicurezza il futuro di Ita.
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