La concorrenza dei paradisi fiscali alla Montecarlo dice poco su Sinner e molto su due ipocrisie dell'Italia
Abbiamo davvero il diritto di criticare Jannik Sinner perché residente a Montecarlo? Prima di esibire un orgoglio patriottico offeso, dovremmo chiederci quale è il punto di partenza di una vicenda che, dopo averci visti tutti uniti sotto il suo podio a prenderci nazionalisticamente i meriti suoi, ci vede divisi a giudicare le sue scelte di vita. Sinner è un giocatore professionista, prima di tutto, né ci risulta si sia mai arrogato la pretesa di rappresentare l’unità nazionale. Certo, l’ha esibita, certo, ha accolto l’invito di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, ma più – pare – per correttezza istituzionale che non per attivismo sciovinistico. Se così è, l’orgoglio della sua italianità è più di chi ne festeggia le vittorie come fossero un successo collettivo, che non suo.
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