«L'economia ti cambia la vita»: i segreti del mercato

IBL continua a proporre il progetto didattico "IBL nelle scuole" agli istituti superiori italiani

30 Marzo 2015

Il Mattino

Argomenti / Teoria e scienze sociali

I concetti basilari dell’economia di mercato spiegati attraverso storie e metafore; si è svolta, ieri mattina, presso ITIS “L. Galvani” una lezione doppia tenuta dai ricercatori dell’Istituto “Bruno Leoni”: si tratta di uno dei più importanti think tank italiani, che, da anni, porta gratuitamente nelle scuole di tutta Italia il progetto di formazione che si chiama “IBL nelle scuole. «Impariamo l’economia! Scambio e ricchezza delle nazioni»: è lo slogan del seminario, promosso dal dirigente scolastico dell’istituto di via Marchesella, il professor Giuseppe Pezza che, in collaborazione con la docente Virginia Cecere, ha accolto l’invito da parte dell’ANQUAP, l’associazione nazionale quadri delle amministrazioni pubbliche, che conta tra gli iscritti un alto numero di direttori amministrativi delle scuole.

«Purtroppo ha detto il professor Pezza il sistema italiano manca di un adeguato corso di studi superiori di economia che per gli alunni resta una materia poco conosciuta». Circa due ore e mezza le ore di lezione, nelle quali Carlo Lottieri, professore di materie filosofico-giuridiche a Siena e di filosofia delle scienze sociali e filosofia del diritto alla facoltà di teologia di Lugano, ha spiegato agli studenti delle seconde classi dell’Istituto Galvani alcune questioni basilari dell’analisi economica.

La natura dello scambio e il ruolo dei prezzi, ma anche il rapporto tra scelte politiche (tassazione, regolazione, politica monetaria) e vita produttiva nonché gli effetti visibili e quelli meno visibili dell’azione pubblica e il ruolo giocato dai gruppi di pressione: sono stati questi i temi al centro dell’incontro dibattito. «Le lezioni ha spiegato Antoluca Cuoco – referente della Campania del progetto IBL – partono da due scritti: quello di Leonard Read “Io, la matita” e la “favola della finestra rotta” di Frédéric Bastiat; entrambi utilizzati come metafore: il primo evidenzia come un oggetto di uso comune sia frutto del lavoro e della cooperazione di numerose persone, il secondo, invece, mostra ai ragazzi come interventi esterni, per esempio un sasso che infrange la vetrina di un negozio, sottraggano alle imprese la possibilità di scegliere come destinare le proprie risorse. L’obiettivo finale ha concluso Cuoco è far comprendere agli studenti che la felicità è frutto della comunità che, se lasciata libera, ha più opportunità di creare un circuito virtuoso».

Il dirigente scolastico, professor Giuseppe Pezza, guarda al futuro; il suo intento, infatti è ampliare l’iniziativa per vedere coinvolti tutti i ragazzi dell’istituto. «Auspichiamo ha commentato di poter incrementare la collaborazione coni ricercatori dell’istituto “Bruno Leoni”, magari durante le ore curriculari, così da poter pensare di affiancare all’insegnamento della storia anche quello dell’economia».

Da Il Mattino, 29 marzo 2015

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