La libertà – ossia la possibilità di perseguire la propria idea di vita buona, usando a tal fine i propri talenti, capacità e risorse – è un tratto fondamentale della storia della città; nei tempi passati, la gente si è spostata dalle campagne alle città anche per poter godere di una maggiore libertà di comportamento e di azione. Oltre ad essere un diritto imprescindibile di ogni singolo individuo, la libertà è sempre stata anche un efficace motore di benessere e sviluppo urbano.
Purtroppo le nostre città novecentesche hanno subito una drastica riduzione delle libertà individuali a seguito dell’introduzione di forme di pianificazione urbanistica fortemente vincolistiche e regolamenti sempre più invasivi per ogni tipo di edificio e attività urbana, e come conseguenza dell’istituzione di un forte monopolio pubblico nella fornitura di gran parte delle infrastrutture e dei servizi.
La situazione è solo marginalmente mutata in tempi recenti. Questo libro si chiede come aumentare in modo più significativo la libertà urbana, restituendo alla città un suo fondamentale elemento costitutivo. Ciò può avvenire riscoprendo prima di tutto un’idea diversa e liberale di diritto, che consenta il più ampio pluralismo, una vera concorrenza e la sperimentazione continua.