Il 2020 inizia con una cattiva notizia per i consumatori e il mercato: la Regione Lombardia ha rinnovato, senza gara, il contratto di servizio a Trenord per altri nove anni. Trenord è una società controllata dalla Regione stessa e da Trenitalia. La scadenza del contratto di servizio è un passaggio importante, perché consente all’ente affidante di “vedere le carte”. Evitando le procedure competitive, però, questa fase perde gran parte del suo significato: le asimmetrie informative giocano strutturalmente a favore dell’affidatario, e l’assenza di pressioni competitive fa ulteriormente pendere il piatto della bilancia dalla sua parte. Purtroppo, la maggior parte delle regioni – con alcune lodevoli eccezioni, la più importante delle quali è l’Emilia Romagna – hanno seguito questa strada. In alcuni casi, ciò è stato anche conseguenza di un gioco non proprio pulito: l’Antitrust ha accertato un grave abuso di posizione dominante da parte del gruppo Ferrovie dello Stato in Veneto, dove alcuni investimenti infrastrutturali sarebbero stati subordinati al rinnovo del contratto di servizio, ma poi ha elevato solo una sanzione simbolica di mille euro.
Eppure, un’alternativa c’è. Lo spiega bene Antonio Carrarini nel Briefing Paper che abbiamo diffuso oggi, e che si sofferma su due storie di successo. Una arriva dall’estero: si tratta del trasporto regionale in Germania. Oggi circa il 70 per cento dei contratti è affidato attraverso procedure di gara, che hanno visto calare la quota di mercato dell’incumbent (che comunque se ne è aggiudicato circa la metà) e ha comportato una riduzione dei costi e un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’offerta. L’altro esempio viene invece proprio dal nostro paese: l’Italia è infatti il primo Stato membro dell’Ue ad aver aperto alla concorrenza l’alta velocità. Il risultato, in termini di qualità e prezzi, è sotto gli occhi di tutti.
Si tratta di due vicende molto diverse – da un lato abbiamo un efficace sistema di concorrenza per il mercato, dall’altro la concorrenza nel mercato – ma un’unica lezione: se vogliamo migliorare il servizio e tenere i costi sotto controllo, dobbiamo concentrarci su un disegno istituzionale che privilegi la libertà di scelta.