La distruzione creativa di Nicola Rossi

Per 15 straordinari anni l'Italia è riuscita a crescere più degli altri paesi: gli anni del miracolo economico

17 Marzo 2025

Il Piccolo

Federico Pani

Argomenti / Teoria e scienze sociali

Dati alla mano, una rilettura della storia economica dell’Italia unitaria è possibile. Si prendano 4 galassie di dati: la crescita relativa dell’Italia in rapporto agli altri Paesi occidentali, il numero di brevetti, gli avvicendamenti (turnover) aziendali, l’allocazione della spesa pubblica. Da una disamina accurata di queste serie di dati si può sostenere che il vero catching-up — il momento in cui l’economia italiana ha corso più delle altre — è stato tra il 1947 e il 1964: 15 anni così straordinari da meritarsi il nome di “miracolo economico”.

“Un miracolo non fa il santo. La distruzione creatrice nella società italiana, 1861-2021” (IBL Libri), dell’economista Nicola Rossi, è un libro complicato ma chiarissimo nella sua tesi cardine: gli anni del miracolo economico sono stati un’eccezione.

Anni del boom a parte, l’economia del nostro paese ha prosperato grazie al traino dei partner commerciali più aperti all’innovazione; il nostro, scrive Rossi, sarebbe “un Paese di santi, poeti, navigatori ma soprattutto — e nel migliore dei casi — di copioni”. La struttura della società italiana ha favorito la conservazione dello status quo (rendite di posizione e corporazioni comprese).

Nel Secondo dopoguerra, invece, è accaduto qualcosa di inusitato: la Liberazione ha portato con sé la fiducia nello “spirito di iniziativa” e nella “volontà di riscatto” degli italiani. Non è durato molto: già con la seconda metà dei ’60, l’Italia è tornata a essere un Paese mediamente refrattario “a misurarsi con gli elementi costitutivi di un’economia di mercato: il tentativo, l’impresa, il rischio, il successo e il fallimento”.

Rossi riassume la condizione dell’Italia in una celebre canzone di Luciano Ligabue, “Una vita da mediano”. Il volume presenta un’enorme quantità di dati, molti dei quali affidati a un apparato di appendici, a uso degli specialisti; nondimeno, nelle sue parti discorsive, la limpidezza dell’argomentazione rende il volume accessibile al più largo pubblico.

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