In questi giorni in cui si torna a parlare di stasi della produzione industriale in Italia, argomento drammatico e poco discusso (oppure piegato alla polemica politica), è molto utile leggere o rileggere le pagine di Nicola Rossi, economista liberale di grande prestigio. Ci riferiamo a Un miracolo non fa il santo. La distruzione creatrice nella società italiana 1861-2021 edito dall’Istituto Bruno Leoni con una prefazione di Deirdre N. McCloskey.
Perché l’Italia non cresce o non cresce abbastanza, con poche eccezioni dall’Unità a oggi? Rossi, come si è detto, è uno dei non numerosissimi intellettuali liberali nell’Italia di oggi. Il suo approccio non è solo tecnico, comprende una riflessione generale sulla cultura, la tradizione, le abitudini, in una parola la storia del popolo italiano. Con particolare attenzione all’evoluzione della sinistra. Rossi è stato infatti deputato e senatore del Partito Democratico, con una speciale propensione “ulivista”. È noto per aver cercato di introdurre elementi liberali nello sviluppo del Pd come forza di una sinistra modernizzatrice, con un costante riguardo verso le esigenze dei giovani: unica via per evitare di approfondire il fossato che divide un paese poco creativo e lento dalle società che invece corrono.
L’esperienza politica di Rossi fu abbastanza deludente, il che non sorprende. Di qui l’abbandono della politica attiva e il ritorno all’università e all’attività di saggista. Ma a cosa si riferisce il titolo, qual è il miracolo che non fa il santo? È l’esperienza breve ma cruciale del “miracolo” italiano, il periodo compreso tra il 1947 e il 1964. Diciassette anni nei quali le classi dirigenti raccolsero l’invocazione di Benedetto Croce («la libertà innanzi tutto e sopra di tutto»), facendo proprio della libertà «l’alfa e l’omega della propria azione politica», convinti che l’Italia andasse governata ma «non protetta da sé stessa fino al punto da essere lasciata in una condizione di minorità che peraltro (…) aveva trovato del tutto congeniale».
In quegli anni super creativi si realizza il ritorno dell’Italia nella cornice dell’Occidente, cadono i protezionismi, ci si apre al commercio internazionale. C’è tanto altro nello studio di Rossi, ma questo è il punto centrale. Anche perché il “miracolo” si esaurisce purtroppo con l’avvento del centrosinistra.