13 Febbraio 2022
Il Giornale
Carlo Lottieri
Direttore del dipartimento di Teoria politica
Argomenti / Politiche pubbliche
Quando la coperta si fa corta, è fatale che le tensioni sociali crescano. E non è quindi sorprendente che, con l’inflazione che sta mettendo in difficoltà i bilanci di imprese e famiglie, si inizi ad assistere a conflitti tra le parti, in grado di peggiorare una situazione già drammatica. Intervenendo ieri al congresso Assiom Forex, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha invitato a considerare l’aumento del livello generale dei prezzi quale fenomeno passeggero: come fosse una tantum, una tassa destinata a non lasciare gravi conseguenze. In particolare, per Visco bisogna evitare quella che ha chiamato «la futile rincorsa tra salari e prezzi» che già abbiamo conosciuto negli anni Settanta. E sulla stessa lunghezza d’onda s’è collocato Carlo Bonomi, egualmente convinto che uno scontro tra imprese e lavoratori non serva al Paese. Inutile aggiungere che le parole del leader della Confindustria hanno subito suscitato aspre reazioni da parte sindacale.
Non bastasse questo, Visco è intervenuto pure sulla questione del mercato del lavoro, sottolineando che per incrementare la produttività bisogna fare il possibile affinché lavorino di più i giovani, le donne e anche chi ha 70 anni. In tal modo il governatore si è schierato contro i fautori della flessibilità in uscita e dalla parte di chi chiede un allungamento dell’età lavorativa. Insomma, ora i nodi vengono al pettine. Dopo anni di politiche monetarie espansive da parte della Bce abbiamo a che fare con prezzi in crescita, i quali stanno rendendo sempre più complicata l’esistenza di chi vive con uno stipendio. E se gli automatismi salariali non sono mai efficaci, è pur vero che c’è bisogno di un mercato del lavoro più libero, che permetta alla domanda e all’offerta di incontrarsi su quei livelli che soddisfano entrambi i negoziatori.
Anche i conflitti sulle pensioni attestano il fallimento delle logiche stataliste. Se il finanziere Bernie Madoff fu condannato negli Usa a 150 anni di prigione, che pena dovremmo immaginare per quanti hanno architettato e gestito (politici e presidenti Inps) quell’immenso sistema Ponzi che è la previdenza pubblica? Ora il disastro è fatto e rimediare non sarà facile. L’interventismo ha prodotto enormi disastri economici. Gli scontri che vediamo all’orizzonte ne sono la conseguenza diretta.
da Il Giornale, 13 febbraio 2022