30 Maggio 2014
Il Giornale
Carlo Lottieri
Direttore del dipartimento di Teoria politica
Argomenti / Teoria e scienze sociali
La questione del divorzio breve penso vada letta a partire da un dato culturale: il declino dell’istituto matrimoniale, quale conseguenza della crisi di ogni decisione che abbia conseguenze. Tendiamo a vivere come «signorini insoddisfatti», per usare la formula di José Ortega y Gasset, e vorremmo che ogni decisione fosse reversibile.
Questo è impossibile, perché ogni nostra scelta pesa in qualche modo sul futuro, ma certo aveva ragione Kenneth Minogue, ne La mente servile, quando parlava degli uomini odierni come di eterni single. Anche quando si uniscono, un uomo e una donna rischiano di pensarsi sempre come separati e pronti a prendere un’altra strada. Senza tirare in ballo la religione, secondo Minogue a portarci in questa situazione è il declino dell’individuo, di chi prende decisioni e si assume la responsabilità di quanto fa. Non siamo disposti a deciderci per sempre e nemmeno accettiamo che le scelte che abbiamo fatto abbiano un peso.
Leggi il resto su IlGiornale.it, 30 maggio 2014