Market design, Pichetto spinge sul disaccoppiamento dai prezzi gas

Il ministro: “Negoziato in corso, diversi dettagli da sistemare”

1 Giugno 2023

Quotidiano Energia

Argomenti / Diritto e Regolamentazione

“Il disaccoppiamento del prezzo del gas da quello dell’energia va fatto su un binario europeo: dobbiamo farlo non per mettere un tappo, ma per liberare le rinnovabili”.

Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto, partecipando all’incontro “L’energia per l’Italia e per l’Ue: le fonti e le regole del mercato energetico” di Gea Withub (QE 30/5).

Il tema è ovviamente quello del market design elettrico proposto dalla Commissione Ue (QE 19/5). A poco più di due settimane dal Consiglio energia del 19 giugno, Pichetto rimarca che “il negoziato tecnico è in corso con l’attuale presidenza di turno svedese e vediamo se si andrà a chiudere nella tornata a guida spagnola, perché ci sono diversi dettagli che vanno concordati”.

Il ministro ha aggiunto che “il percorso però è quello e l’Italia lo condivide pienamente”.

In realtà, come noto, Bruxelles ha scelto di non percorrere la strada del disaccoppiamento, puntando invece su strumenti quali Ppa e contratti per differenza per tentare di limitare la volatilità dei prezzi e rilanciare le Fer. L’Italia pareva inizialmente voler tentare di percorrere anche una strada autonoma. “Con Arera abbiamo fatto dei ragionamenti sul disaccoppiamento ma attuarlo a livello del singolo Paese era impossibile”, ha spiegato Pichetto.

Che ha poi ribadito il ruolo del “price cap” sul gas, messo contro la speculazione come fosse “una sospensione del titolo per eccesso di rialzo”. Per l’autunno, ha aggiunto il ministro, “gli stoccaggi sono pieni e tutto fa prevedere che il sistema tenga”.

Il responsabile del Mase ha poi ricordato che “stiamo anche programmando il Repower-Eu, con cui interverremo in modo massiccio sulla parte elettrica strutturale”.

Ottimista in merito all’andamento del negoziato sul market design è apparsa Anna Colucci, direttrice energia e ambiente della DG Comp della Commissione Ue. “Il lavoro sta andando abbastanza velocemente, la presidenza svedese punta ad un accordo politico già a giugno”. Visione come detto ritenuta troppo ottimistica da Pichetto.

In vista del Consiglio del 19, la proposta market design è oggi all’esame del Coreper, il gruppo dei rappresentanti permanenti degli Stati membri Ue.

Colucci ha aggiunto che la Commissione “ha dovuto agire in fretta e bisognava fare delle scelte”, mentre la soluzione del disaccoppiamento “poteva distorcere il mercato”.

“Si poteva fare un disegno più coraggioso e innovativo ma ci sono elementi positivi”, ha sottolineato l’eurodeputata e vicepresidente della commissione Itre, Patrizia Toia.

Per l’altro eurodeputato (e componente della commissione Envi) Nicola Procaccini sarebbe opportuno introdurre il disaccoppiamento dei prezzi, mentre il tetto alle fonti inframarginali proposto dal relatore del provvedimento sul market design all’Europarlamento Nicolás Casares (QE 19/5) “sarebbe una mazzata per le rinnovabili”.

Il presidente Arera Stefano Besseghini ha ribadito che la proposta di Bruxelles “non ha elementi drammaticamente nuovi ma li vincola a essere presi in considerazione in maniera più urgente e sostanziale”. Introducendo non un disaccoppiamento di prezzo ma “un disaccoppiamento temporale” tra gli strumenti di breve termine (il mercato spot) e quelli di medio-lungo (Ppa e Cfd).

Per Carlo Stagnaro di Ibl “nulla potrebbe essere più sbagliato che mettere mano alle regole del gioco in risposta a una crisi che con tutta evidenza nasceva al di fuori del mercato elettrico e che, peraltro, in buona parte sembra essere rientrata”. Per cui occorre solo “stringere qualche bullone”.

Tesi non condivisa dal direttore Europa di Enel, Simone Mori, secondo cui “il mercato funziona ma con regole di pianificazione inevitabili”. Anche perché “l’80% degli investimenti nel settore elettrico europeo dall’avvio della liberalizzazione è stato fatto sulla base di sostegni al di fuori del mercato, che ha funzionato bene sul breve ma non per dare indicazioni sugli investimenti”.

La proposta di market design è quindi “molto buona” anche se occorre “evitare una regolazione di prezzo, limitando la platea di soggetti coinvolti”, e introdurre “regole non troppo coercitive ma sufficientemente robuste”, ha detto Mori.

Riguardo infine al cap di 180 €, oggetto di diversi attacchi, per l’esponente Enel è “accettabile a due condizioni: che sia abbastanza alto da non disincentivare gli investimenti nelle rinnovabili e che sia uguale per tutti”.

da Quotidiano Energia, 31 maggio 2023

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