La sensazione è che dietro lo sbandierato intento di tutela della concorrenza si celino assai più prosaici interessi di natura fiscale
Le autorità europee hanno espresso dubbi sulla legalità dell’accordo fiscale di Amazon con il Lussemburgo. L’attivismo della Commissione, in questo frangente, può indebolire certezza del diritto e competitività dei Paesi dell’Unione Europea.
La sensazione è che dietro lo sbandierato intento di tutela della concorrenza si celino assai più prosaici interessi di natura fiscale. I bilanci pubblici sono in affanno e le multinazionali rappresentano un bersaglio ideale. Si tratta di un piano miope per due ragioni: perché le fonti possono disseccarsi e perché i loro investimenti, ben più del gettito eventualmente generato, possono contribuire a portare le economie europee fuori dal guado.
È importante evitare sovrapposizioni improprie fra questioni intellettualmente distinte, come politica della concorrenza e politica fiscale: affrontare una presunta emergenza fiscale con strumenti pensati per il diritto della concorrenza non è solo un’operazione discutibile dal punto di vista intellettuale, ma appare come una palese violazione dei limiti tracciati dal diritto europeo.