La politica non deve scegliere tra Linate e Malpensa: deve dividere Sea e privatizzare singolarmente i due aeroporti. L’introduzione di ulteriori limitazioni per Linate non risolverebbe alcun problema, ma creerebbe disagi.
26 Settembre 2012
Argomenti / Politiche pubbliche
Andrea Giuricin
Carlo Stagnaro
Direttore Ricerche e Studi
Ugo Arrigo
Nell’ambito della pianificazione aeroportuale, è stata proposta la limitazione dello scalo di Linate ai soli voli da e per Roma, allo scopo di proteggere Malpensa. A supporto di tale tesi è stato sottolineato il fatto che i passeggeri in transito dal city airport milanese abbiano superato quelli dello scalo varesino. Tale fenomeno, tuttavia, più ancora che dalla preferenza relativa dei passeggeri è determinato dal de-hubbing di Alitalia su Malpensa, cioè dalla scelta di una compagnia che è indipendente, in prima approssimazione, dalle politiche infrastrutturali. Per rilanciare gli aeroporti milanesi, non bisogna adottare la logica della pianificazione ma quella del mercato, cioè mettere in competizione Linate con Malpensa, come è stato fatto nel Regno Unito dove l’Antitrust ha obbligato BAA a cedere due dei cinque scali londinesi da essa controllati. Per questo, è essenziale che Linate venga divisa da Malpensa e che entrambe siano privatizzate.