Limitazioni alla mobilità sanitaria come quelle approvate in Campania fanno nascere dubbi sull’efficacia del sistema sanitario pubblico, sulla sua qualità assistenziale e sulla libertà degli assistiti.
14 Giugno 2013
Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Politiche pubbliche , Teoria e scienze sociali
Serena Sileoni
Il diritto alla salute è l’unico diritto riconosciuto come fondamentale dalla Costituzione. Il Sistema sanitario nazionale lo rende tuttavia condizionato alle possibilità e alle scelte di finanza pubblica e di organizzazione e gestione sanitaria. Uno dei risvolti pratici di questo condizionamento è stata la recente decisione della regione Campania di sottoporre ad autorizzazione la scelta di curarsi fuori regione per alcune prestazioni. I limiti alla scelta del luogo di cura e alla cosiddetta mobilità sanitaria possono anche essere considerati legittimi, data la valutazione del diritto alla salute come condizionato alle possibilità di spesa e gestione della sanità pubblica, ma presentano profili di dubbia opportunità sulla efficacia del sistema sanitario pubblico, sulla sua qualità assistenziale e, elemento ancor più importante, sulla libertà degli assistiti di scegliere a chi affidare la propria salute