La decisione dell'antitrust europeo di bloccare la fusione fra General Electric e Honeywell dimostra le profonde differenze fra la visione dinamica e di mercato della concorrenza americana, e invece i criteri che guidano le politiche antitrust in Europa.
18 Maggio 2005
Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Economia e Mercato , Politiche pubbliche
Riccardo Gotti Tedeschi
La decisione dell’antitrust europeo di bloccare la fusione fra General Electric e Honeywell è stata fra le più controverse e spettacolari prese dall’allora Commissario Mario Monti. Ma ha anche dimostrato quanto profonde siano le differenze fra la visione dinamica e di mercato della concorrenza accettata Oltreoceano, e invece i criteri che guidano le politiche antitrust in Europa.
Le vicende della fallita fusione evidenziano i limiti dell’attuale criterio di posizione dominante. Urge un impianto regolatorio il più possibile flessibile e slegato da logiche di amministrazione invasiva del mercato. Le differenze tra i due sistemi antitrust sono soprattutto “culturali” e il sistema europeo evidenzia ancora le radici della burocrazia. Le vicende degli ultimi anni hanno contribuito a produrre la necessaria riforma del criterio della posizione dominante. Il processo di globalizzazione sta proiettando il confronto con il sistema statunitense in una auspicata soluzione di convergenza.