A dispetto della retorica di cui sono ammantate, le regolamentazioni antitrust possono nuocere ai consumatori ed al diritto di innovare.
20 Febbraio 2004
Argomenti / Diritto e Regolamentazione
Alberto Mingardi
Direttore Generale
Paolo Zanetto
Le decisioni del commissario Mario Monti non sono sopravvissute al vaglio delle Corti europee. La proibizione di fusioni fra due o più imprese non va sempre a vantaggio del consumatore: la concorrenza in un mercato non si misura sul numero di imprese che vi sono presenti. La teoria alla base delle decisioni antitrust non riflette la “concorrenza reale”, e può minare la libertà di scelta dei consumatori. Microsoft non è un monopolista e la sua presenza sul mercato del software ha sempre stimolato una diminuzione dei prezzi. Una decisione contro Microsoft avrebbe un impatto potenzialmente distruttivo, nel lungo periodo, sulla libertà di innovare e, di conseguenza, sulla prosperità dei Paesi occidentali nel loro complesso.