Un serio processo di liberalizzazione delle Ferrovie dello Stato, che vada a completare il percorso già iniziato dietro la spinta dell'Unione Europea, è fondamentale per il miglioramento della qualità, la sicurezza e l'economicità del servizio.
Il profondo passivo in cui si trovano le Ferrovie dello Stato potrebbe essere l’occasione per la liberalizzazione del trasporto su ferro. L’autore suggerisce una riforma in tre stadi: la separazione della rete dal gestore dei convogli, lo spezzettamento di Trenitalia, e la privatizzazione delle nuove compagnie così formatesi. Un serio processo di liberalizzazione, che vada a completare il percorso già iniziato dietro la spinta dell’Unione Europea, è fondamentale per il miglioramento della qualità, la sicurezza e l’economicità del servizio
Il fallimento della holding FS, che comprende non solo il gestore dei trasporti, ma la stessa rete ferroviaria, priverebbe il nostro Paese del trasporti su rotaia. La UE ha posto le basi per una interoperabilità internazionale, che potrebbe trasferire sul vettore ferroviario una cospicua parte delle merci destinate all’estero. Il gestore della Rete va scorporato da Trenitalia, per stimolare la concorrenza. Per migliorare il servizio, bisognerebbe avere gare per i trasporti sia locali che a lunga percorrenza, con una valutazione attenta del servizio che viene reso da tutti gli operatori presenti alla gara.