Un decalogo per migliorare la norma sulle azioni collettive recentemente approvata dal Senato. Dieci importanti suggerimenti, per evitare che la class action all'italiana finisca per rallentare oltremodo i tempi della giustizia e per andare a gravare come un costo altissimo sul nostro sistema produttivo e, pertanto, nel lungo periodo sui consumatori stessi.
26 Novembre 2007
Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Teoria e scienze sociali
Silvio Boccalatte
Ad esempio, tra i principali difetti dell’emendamento alla Finanziaria presentato da Roberto Manzione, vi è il fatto che la facoltà di lanciare azioni di classe venga garantita solo a un ristretto numero di soggetti autorizzati. Sarebbe invece opportuno assoggettare la class action a una sorta di valutazione preventiva e obbligare le parti a tentare di raggiungere un accordo prima di procedere alla causa.
La class action sarà presto una realtà anche in Italia: il testo approvato dal Senato rappresenta una minaccia non solo per le imprese, ma anche per la tenuta del sistema giudiziario italiano. In questo Briefing Paper vengono proposte alcune modifiche per rendere migliore il testo del provvedimento. Probabilmente la soluzione più accettabile sarebbe quella di sopprimere interamente il testo e adottare in toto la proposta Capezzone-Poretti, che di certo costituisce il progetto di legge più raffinato presentato su questo tema.