BP 53. La class action all’amatriciana: poche righe, tante incertezze

La nuova legge sull’azione collettiva risarcitoria è un testo confuso e ambiguo; la class action è un istituto pericoloso, perché rappresenta una tassa sui consumatori, anziché essere uno strumento a loro vantaggio.


La nuova legge sull’azione collettiva risarcitoria, introdotta dal governo uscente come parte della Legge Finanziaria, è un testo confuso e ambiguo, che in qualche decina di righe sintetizza mirabilmente un numero addirittura inverosimile di problemi interpretativi. La class action è un istituto pericoloso, perché rappresenta di fatto una tassa sui consumatori, anziché essere uno strumento a loro vantaggio. Ciò è tanto più vero nella versione italiana del provvedimento, che condensa opacità interpretativa e mentalità consumerista nel senso più retrivo del termine. È opportuna una pausa di riflessione, prima di introdurre uno strumento così dirompente nel nostro ordinamento.

La class action all’italiana è ormai entrata in vigore come parte integrante della legge finanziaria per l’anno 2008. Creare un intero nuovo schema processuale attraverso un provvedimento omnibus come la legge finanziaria costituisce una soluzione del tutto inopportuna. L’azione collettiva risarcitoria è un ibrido giuridico, diverso dalla class action statunitense: gli unici attori legittimati sono le associazioni di consumatori e utenti, o comitati collettivi “adeguatamente rappresentativi”. L’azione collettiva risarcitoria per come è congegnata ora presenta troppe criticità: fa perno su una visione vaga della lesione degli “interessi collettivi dei consumatori e degli utenti”, non stabilisce se tali “lesioni” debbano essere uguali fra di loro, etc. Uno strumento presentato come una tecnica per deflazionare i tribunali, in quanto capace da accentrare un numero potenzialmente elevatissimo di cause, potrebbe invece trasformarsi in un potente mezzo di ingolfamento della giustizia italiana. Per tutte le criticità legate all’introduzione di questo strumento nell’ordinamento italiano, è assolutamente opportuno che il nuovo governo e la sua maggioranza adottino quanto prima un provvedimento di ulteriore sospensione dell’efficacia dell’art. 140-bis Cod. cons. – per poter consentire una adeguata discussione parlamentare su ogni snodo problematico.

BP 53. La class action all’amatriciana: poche righe, tante incertezze

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Ultimately the Class action system doesn't aid consumers condividi con questo commento
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