La crisi del sistema processuale italiano, con le sue conseguenze negative sull’economia, obbliga a ricercare altre strade: ed una di queste è il “forum shopping”, ossia la possibilità di far risolvere le proprie controversie da tribunali di altri Paesi.
La crisi del sistema processuale italiano, le cui conseguenze negative sull’economia sono ben note, obbliga a ricercare altre strade: ed una di queste è certamente il “forum shopping”, ossia la possibilità di far risolvere le proprie controversie da tribunali di altri Paesi. Il paper evidenzia gli spazi di scelta già ora esistenti e i numerosi ostacoli che ancora si frappongono ad una vera concorrenza tra i diversi sistemi giudiziari nazionali, e tra questi ultimi e le stesse forme private di risoluzione delle controversie (gli arbitrati, in particolare).
Il sistema giudiziario italiano presenta caratteristiche che rendono inadeguato il principio del giudice naturale precostituito per legge e contrastano pure con la natura internazionalizzata di numerose imprese, operanti fuori dei confini in cui hanno sede. La concorrenza tra ordinamenti porta enormi vantaggi, mettendo in diretta competizione tra loro i tribunali dei vari Stati europei. In Italia le norme riguardanti il diritto internazionale privato, e in special modo la legge 218/1995, non sostengono in maniera adeguata le necessità esecutive delle sentenze emesse dai giudici di tribunali stranieri. In questa prospettiva, per creare un vero e proprio mercato del diritto si rende necessaria una riforma che conceda alle imprese la possibilità di scegliere il tribunale dello Stato che esse ritengono più opportuno, in modo da allargare ulteriormente quella gamma di soluzione già ampliata dalla possibilità di ricorrere all’ADR (Alternative Dispute Resolution).