Alla separazione della rete, che è la grande madre delle liberalizzazioni nel trasporto ferroviario, dovrebbero poi seguire interventi specifici sui settori in cui esso si articola, cioè trasporto pubblico locale, trasporto passeggeri e trasporto merci.
C’è una correlazione molto forte tra grado di apertura alla concorrenza del trasporto ferroviario, qualità e sicurezza del servizio. Inoltre, nei Paesi liberalizzati la domanda di trasporto ferroviario è in continua espansione, mentre in quelli ancora dominati da monopoli pubblici accade il contrario. Alla separazione della rete, che è la grande madre delle liberalizzazioni nel trasporto ferroviario, dovrebbero poi seguire interventi specifici sui maggiori settori in cui esso si articola, cioè trasporto pubblico locale, trasporto passeggeri e trasporto merci.
In Italia un serio processo di liberalizzazione dell’intero sistema ferroviario è ancora di là da venire. Il principale ostacolo all’instaurazione di un regime concorrenziale nei trasporti è, nel nostro Paese, costituito dalla coincidenza di interessi tra RFI e Trenitalia. Il distacco di RFI da Trenitalia, primo operatore di treni passeggeri e merci nel nostro Paese, è avvenuto di diritto ma non di fatto. Il trasporto ferroviario nei due Paesi europei più liberalizzati ha esibito una crescita continua nel tempo. Il primo passo che quindi deve urgentemente essere effettuato è la separazione de facto di Trenitalia da RFI e la privatizzazione della holding Ferrovie dello Stato. I sussidi incrociati, che attualmente permettono la concorrenza sleale di Trenitalia Cargo, devono essere eliminati e questo è possibile solamente con la privatizzazione della stessa società.