Qualunque progetto di trasformazione dello Stato in senso federale deve escludere l’esistenza delle Province. La semplificazione istituzionale e la razionalizzazione della spesa pubblica passano attraverso l’abolizione delle Province.
Qualunque serio progetto di trasformazione dello Stato in senso federale deve escludere l’esistenza di enti tipicamente centralisti come le Province. “Esistono certamente esigenze di governo di area vasta”, afferma Boccalatte, “ma ciò non implica che, per affrontarle e risolverle, sia necessario un ente locale ad hoc. La semplificazione istituzionale e la razionalizzazione della spesa pubblica passano necessariamente attraverso l’abolizione delle Province, i cui compiti potrebbero essere efficacemente redistribuiti tra Comuni e Regioni”.
Le Province non hanno nulla a che spartire con una riforma federalista della Repubblica: la loro origine è quella di mere articolazioni locali del potere governativo centrale e il loro costo supera i 16,5 miliardi di euro all’anno. Abolite le Province si potrebbero istituire “accordi funzionali” tra Comuni nell’ambito di un quadro giuridico stabilito dalla Regioni.