La liberalizzazione non è all’origine della tragedia di Viareggio: al contrario, per avere maggiore sicurezza anche nei trasporti ferroviari occorre completare il processo di apertura del mercato.
17 Agosto 2009
Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Politiche pubbliche
Francesco Ramella
Research fellow, IBL e docente di Trasporti, Università di Torino
Sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti, la deregulation ha prodotto un aumento della domanda e un miglioramento del servizio, compresi gli aspetti relativi alla sicurezza.
La tragedia di Viareggio ha sollevato la richiesta di nuove regolamentazioni per tutelare la sicurezza dei trasporti su rotaia, l’esperienza suggerisce però che un mercato liberalizzato sia intrinsecamente più sicuro di uno fittamente regolamentato. In Gran Bretagna, la privatizzazione e liberalizzazione dei trasporti ferroviari hanno determinato un aumento significativo della domanda e a dispetto dell’aumento del traffico, la sicurezza è cresciuta: si calcola infatti che il livello medio di sicurezza per ciascun passeggero sia raddoppiato. Pure negli Stati Uniti, la deregulation dei trasporti ferroviari ha consentito un aumento della sicurezza. La creazione di un mercato propriamente detto ha fatto migliorare le condizioni di sicurezza anche in altre modalità di trasporto (come il trasporto aereo e l’autotrasporto). Quindi, la strategia migliore per incrementare la sicurezza, nel lungo termine, è la piena liberalizzazione del trasporto ferroviario anche in Italia.