BP 76. Il caso Google e il futuro della rete

La conclusione della vicenda giudiziaria di Google Italia eserciterà un'influenza sullo sviluppo di internet negli anni a venire. Un’eventuale condanna ridurrebbe gli incentivi all’innovazione e costituirebbe una seria minaccia alla libertà d’espressione.


24 Settembre 2009

Argomenti / Diritto e Regolamentazione

Massimiliano Trovato

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È possibile disciplinare l’offerta di contenuti in internet? Come intervenire su video ritenuti offensivi? Ma soprattutto, dove ricondurre la responsabilità? Al creatore del contenuto, oppure all’infrastruttura su cui il contenuto circola? La conclusione della vicenda giudiziaria di Google Italia eserciterà una notevole influenza sullo sviluppo di internet negli anni a venire. Un’eventuale condanna ridurrebbe drasticamente gli incentivi all’innovazione e costituirebbe una seria minaccia alla libertà d’espressione. Dal buoncostume alla censura il passo è straordinariamente breve.

Il processo ai dirigenti di Google per la diffusione di un video diffamatorio rappresenta un unicum nel panorama mondiale ed è destinato a diventare il precedente di riferimento in materia di responsabilità dei provider. La normativa comunitaria – recepita in Italia – esclude la responsabilità dei fornitori di servizi per i contenuti degli utenti, stesso risultato che si giungerebbe con l’applicazione del comune diritto penale e dei principi dell’ordinamento.

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