La speranza che l’auto elettrica possa produrre una rivoluzione verde nel settore dei trasporti è vana. Fin dagli inizi del Novecento, l’auto elettrica è un’eterna promessa, finora non mantenuta per ragioni economiche e tecnologiche, ma che riesce immancabilmente ad attirare finanziamenti pubblici. E ogni volta, passata la delusione, il circo ricomincia.
Tutte le volte che la politica ha finanziato la fabbricazione di auto ecologiche ha fallito i suoi obiettivi e di fatto sussidiato le case automobilistiche, ne sono esempio le case automobilistiche americane, le più sovvenzionate per progetti ecologici, che hanno la gamma di modelli tra le più inquinanti in circolazione. Il progetto odierno dell’auto elettrica è stimolato esclusivamente dalla politica e non da una richiesta proveniente dal mercato. Al di là delle dichiarazioni di rito solo poche case automobilistiche stanno puntando e investendo sull’elettrico, infatti molte motor company rimangono scettiche sulla possibilità dell’elettrico. Nonostante l’auto elettrica sembri alle porte e la sua marcia inarrestabile, è bene ricordare che il progetto è già fallito tre volte durante lo scorso secolo. Molti sono stati i progressi tecnologici delle batterie al litio ma i problemi che caratterizzano l’auto elettrica rimangono gli stessi di sempre: autonomia e ricarica.