Il fallimento del vertice di Copenaghen potrebbe spingere l’Europa a imporre dei dazi sui beni importati da Paesi privi di politiche per la riduzione delle emissioni. Il protezionismo ambientale non è privo di costi: aumentando il prezzo di alcuni beni di consumo o di componenti di beni prodotti nei Paesi industrializzati, potrebbe avere un significativo impatto economico.
Alcuni Paesi nel breve e medio termine adotteranno politiche per ridurre le emissioni di gas serra. Per proteggere la propria economia, potrebbero introdurre dei dazi sul carbonio, i quali danneggerebbero la competitività proprio delle industrie nazionali che intendono proteggere, incrementando così il prezzo dei beni strumentali importati. Calcolare l’input in termini di emissioni di carbonio dei componenti di un singolo prodotto è estremamente complesso. La complessità viene sostanzialmente peggiorata quando un prodotto include componenti sviluppati in una filiera globale, dove le emissioni di carbonio variano da Paese a Paese, così come varierà il valore di una potenziale imposizione sulle emissioni di carbonio. L’introduzione di dazi sulle emissioni di carbonio violerebbe probabilmente le obbligazioni verso i membri della World Trade Organization. I dazi, oltre ad essere costosi, inefficaci e protezionisti, hanno costi che eccedono di parecchio i loro benefici.