La premessa necessaria di qualsiasi riforma del Servizio Sanitario Nazionale è una piena e reale trasparenza. È importante che le strutture sanitarie pubbliche rendano noti bilanci affidabili, sulla base dei quali sia possibile valutarne la performance.
È inoltre essenziale che l’attore pubblico sia pienamente “accountable” nei confronti del cittadino-paziente-contribuente, e per creare migliori condizioni per una concorrenza reale e seconda nel settore della sanità.
L’aziendalizzazione dell’Unità Sanitarie Locali, avvenuta negli anni Novanta, ha dimostrato notevoli difficoltà di compatibilità con un modello di sanità in cui l’operatore pubblico opera in regime di quasi-monopolio. Il tentativo di creare un meccanismo di “concorrenza” tra prestatore pubblico e prestatori privati di servizi sanitari è sostanzialmente fallito perché l’operatore pubblico può scegliere discrezionalmente i propri competitor. I bilanci delle Aziende sanitarie e ospedaliere dovrebbero riprodurre lo schema del bilancio dettato dal codice civile, ma vi si discostano pesantemente, spesso con effetti mistificatori. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha più volte sottolineato l’inadeguatezza della normativa vigente a realizzare un sistema concorrenziale in ambito sanitario.