Il settore delle rinnovabili trova spesso ostacoli alla crescita nelle norme emanate dalle regioni. L’erosione delle libertà economiche, l’incertezza del diritto e l’ingerenza dei pubblici poteri rischia di soffocare lo sviluppo di un settore che fino ad ora proprio da forme di sostegno pubbliche ha ricevuto impulso.
I legislatori regionali tendono a interpretare in modo straripante l’ambito delle proprie competenze per restringere gli spazi di libertà economica nel settore energetico. Le amministrazioni regionali si sono dimostrate propense a dispiegare molteplici strumenti limitativi dell’iniziativa privata nel settore delle rinnovabili. L’approccio autarchico, protezionistico e dirigistico adottato dalle amministrazioni regionali non offre soluzioni adeguate Servono misure di semplificazione amministrativa, che rendano gli uffici capaci di smaltire in tempi certi le richieste di autorizzazione. L’adozione di linee guida nazionali potrebbe ripristinare la certezza del diritto e fissare maggiori garanzie alla libera iniziativa economica. Altrimenti, una più incisiva riforma delle norme costituzionali di riparto delle competenze legislative si configurerà come l’unica via praticabile.