La Siae, che gestisce monopolisticamente i diritti d’autore, è costosa e inefficiente. Il confronto con altri paesi europei mostra come sia possibile gestire i diritti d’autore in regime di libera concorrenza.
La SIAE è costosa e inefficiente: la sua minor efficienza costa agli autori, ai discografici e ai fruitori di opere musicali protette (quindi ai consumatori) 13,5 milioni di euro all’anno. Il confronto con altri Paesi europei mostra come sia possibile gestire i diritti d’autore in regime di libera concorrenza.
A differenza di quanto avviene nella maggior parte dei Paesi europei, in Italia la gestione collettiva dei diritti d’autore è affidata in via esclusiva ad un ente pubblico, la SIAE, cui è quindi riconosciuto un monopolio legale. I bassi tassi di efficienza della SIAE si ripercuotono negativamente sull’intera industria culturale italiana e sulla capacità di diffusione delle nuove tecnologie dell’informazione. Il monopolio legale risulta anacronistico, oltre che lesivo della concorrenza. La conservazione del regime di esclusiva in capo alla SIAE impedisce la creazione in Italia di soluzioni più efficienti di tutela e gestione dei diritti d’autore e dei diritti connessi.