È molto negativo che il decreto per il recepimento del terzo pacchetto energia rinunci alla separazione di Snam Rete Gas dall’Eni.
4 Marzo 2011
Argomenti / Ambiente e Energia , Diritto e Regolamentazione , Politiche pubbliche
Carlo Stagnaro
Direttore Ricerche e Studi
Il gruppo Eni, di cui Snam è parte, trae maggior beneficio economico dal mantenere il mercato italiano del gas “ingessato”, dipendente dalle sole importazioni dell’incumbent e dagli stoccaggi del medesimo.
Il 3 marzo 2011 è scaduto il termine per recepire il “Terzo pacchetto energia” dell’Unione europea. La direttiva 2009/73/EC impone una scelta sulla separazione della rete di trasporto nazionale del gas. Le forme di separazione “debole” richiedono una regolazione molto invasiva e non garantiscono sotto il profilo degli investimenti. La separazione proprietaria della rete gas, al contrario, allinea gli interessi del gestore della rete a quelli generali. L’Italia ha già deciso nel 2003 l’opzione della separazione proprietaria: deve però fissare la scadenza per avviare il processo. La separazione proprietaria della rete avrebbe positive conseguenze sulla concorrenza e sugli investimenti. La conseguente riorganizzazione dell’Eni consentirebbe di valutare la privatizzazione del gruppo, con positive ricadute per i bilanci pubblici.