Come sarà possibile aiutare il settore culturale a ritrovare slancio?
24 Aprile 2020
Argomenti / Diritto e Regolamentazione
Filippo Cavazzoni
Direttore editoriale
Angelo Miglietta
L’emergenza sanitaria ha determinato la chiusura di molti luoghi e attività culturali: teatri, cinema e musei. Gli effetti economici negativi per le istituzioni e i lavoratori del settore sono e saranno ingenti anche nei prossimi mesi. Come sarà possibile aiutare il settore culturale a ritrovare slancio?
Occorre in primo luogo salvaguardare la continuità di gestione delle diverse amministrazioni. La tentazione sarebbe quella di chiedere contributi a fondo perduto. Questa volta si presenta però l’opportunità di provare a superare una logica che se è meritoria negli obiettivi, nei fatti si può rivelare inefficiente ed inefficace.
La soluzione può essere rappresentata, in non pochi casi, dall’introduzione di un credito di imposta automatico sull’acquisto dei biglietti e delle spese sostenute nella filiera dei servizi offerti, per esempio sul modello dell’art bonus. Inoltre, un’altra opportunità di intervento è rappresentata dagli investimenti per il recupero del patrimonio culturale e il miglioramento delle infrastrutture che ne sono funzionali, con specifica preferenza ai progetti che consentissero anche di mobilitare investimenti privati per la realizzazione di attività di compendio.
Infine, è possibile immaginare forme innovative di gestione del patrimonio pubblico, ed è forse proprio in tempo di crisi che può essere stimolata la creatività “imprenditoriale” di persone e soggetti vari, del mondo no profit e for profit, a patto però che tale creatività venga lasciata libera di esprimersi e non soffocata.